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UN POMERIGGIO SOTTO LE STELLE

I Soci dell’UICI in visita al Planetario di Rovereto

lunedì 8 aprile 2024

UN POMERIGGIO SOTTO LE STELLE

I Soci dell’UICI in visita al Planetario di Rovereto

di Maurizio Panizza*

Se per osservare ci vogliono gli occhi, per capire sono necessarie sensibilità di cuore e creatività di intelletto. Spesso per rappresentare questo principio ci si avvale della famosa frase che la volpe rivolge al Piccolo principe nell’omonimo racconto di Antoine de Saint-Exupery: “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Noi, però, stavolta lasciamo perdere il celebre libro dello scrittore francese e guardiamo a un’esperienza molto più nostrana, più semplice e attuale: quella di una visita guidata al Planetario di Rovereto il 2 aprile scorso, nata su proposta del nostro socio Cristian Sighel affascinato da una precedente visita compiuta con la sua famiglia.

In questa occasione, sensibilità e fantasia (per questo ne parliamo) si sono sommate magicamente grazie soprattutto a chi ha saputo guidare il piccolo gruppo di soci dell’Unione Italiana Ciechi, e i loro rispettivi accompagnatori, alla scoperta dello spazio, dei pianeti e delle stelle: una guida d’eccezione, l’astrofisica Martina De Maio, che intendiamo ringraziare anche qui per la grande professionalità, per l’empatia e la capacità di accoglienza dimostrata nel corso della visita.

Due parole, prima di continuare, è opportuno spenderle, però, per l’Istituzione che ci ha accolti così calorosamente.

Era l’ormai lontano 1998 quando il Museo Civico di Rovereto inaugurò il suo Planetario da subito utilizzato non solo per incontri astronomici e astrofisici, ma soprattutto per attività di tipo divulgativo e didattico con innumerevoli mostre ed eventi, anche in raccordo con altre discipline come il teatro e la musica. 25 anni dopo, esattamente nel settembre dello scorso anno, il Planetario venne intitolato a una scienziata roveretana di fama mondiale, Angioletta Coradini, purtroppo ancora poco conosciuta in Trentino. Nata a Rovereto nel 1946, Coradini collaborò a numerose missioni dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA e proprio per il suo ruolo di spicco nel mondo dell’astrofisica, il Museo (diventato nel frattempo “Fondazione”) decise lo scorso anno di dedicarle il Planetario alla memoria.

Tornando alla nostra visita, il “viaggio” vero e proprio all’interno della costruzione adiacente il Museo, è iniziato entrando in una specie di navicella spaziale, un luogo che ricostruisce e che racconta anche dal punto di vista sensoriale le tappe storiche dell’esplorazione e della conquista dello Spazio. Si è poi passati a un ambiente del tutto speciale, un luogo - quello della cupola del Planetario - in cui ci si trova di fronte a un “cielo perfetto”, come recita la presentazione. E’ qui, infatti, che nel silenzio e nel blu della sfera celeste, l’atmosfera diventa magica e le parole e i pensieri si materializzano in milioni di stelle sul soffitto grazie alle suggestioni che sa evocare la nostra guida.

Seduto in cerchio, il gruppo dell’Unione Ciechi, guidato dal Presidente Dario Trentini e dalla responsabile del Circolo Ricreativo Ivanna Marini, ha iniziato così il proprio viaggio interplanetario alla scoperta della Luna, dei pianeti e delle costellazioni dello Zodiaco, da Andromeda a Cassiopea, dall’Orsa Maggiore alla Croce del Sud e a molte altre ancora. Un viaggio che lascia meravigliati e senza parole tutti i presenti e che alla fine pone non pochi interrogativi sulla creazione dell’Universo e sulla sua dimensione infinita. Solo ascolto… e la mente va, vola libera nello spazio senza catene, solcando anni luce e raggiungendo mete improbabili dai nomi spesso sconosciuti. Un viaggio dell’anima che ci culla dolcemente facendoci stupire e ringraziare per la bellezza del Creato.

In questo caso - a dire la verità - gli occhi servono a ben poco. Serve, invece, cuore e conoscenza come dicevamo all’inizio. Quella conoscenza che Martina De Maio e le altre collaboratrici del Museo ci hanno donato con grande generosità e bravura lasciando agli ospiti dell’UICI il segno di una giornata veramente unica e speciale. Un ricordo sicuramente indimenticabile.

*Giornalista e scrittore

Vicepresidente Ordine dei Giornalisti

del Trentino-Alto Adige/Südtirol

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