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Festa di Santa Lucia

Sabato 10 dicembre 2022 ore 14.30 - Castello del Buon Consiglio

domenica 11 dicembre 2022

L’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti di Trento festeggia la sua patrona Santa Lucia

Mentre le strade del centro di Trento erano invase da una grande folla in visita alla tradizionale Fiera di Santa Lucia e ai Mercatini di Natale, nel pomeriggio di ieri sabato 10 dicembre anche una nutrita rappresentanza dei ciechi e ipovedenti trentini con famigliari e amici, si sono ritrovati nella moderna sala del Castello del Buonconsiglio per festeggiare la loro patrona.

La serata si è svolta all’insegna dell’emozione, del ricordo e della gioia. Il presidente Dario Trentini ha introdotto la serata ringraziando i numerosi associati e famigliari presenti, ricordando i tanti amici che ci hanno lasciato in questi due anni pieni di difficoltà e restrizioni. È passato poi alla presentazione dei graditissimi ospiti, e cioè il Coro Vallarsa, diretto dal maestro, compositore e socio Ivan Cobbe, e il socio Cristian Sighel, coautore, assieme al giornalista e scrittore Maurizio Panizza, del libro Alla ricerca del sole.

Si è trattato, come ho già detto, di un pomeriggio all’insegna dell’emozione e della riflessione. Si, perché la stupenda presentazione dei canti da parte del direttore Cobbe, le poetiche parole dei canti e l’armonia delle esecuzioni, hanno suscitato in tutti profonde emozioni.

Direi che con la presentazione ed esecuzione di Improvviso, di Bepi De Marzi, si è creato un profondo legame con l’intervista di Panizza a Cristian Sighel, che ha raccontato il suo dramma improvviso, la perdita della vista all’età di vent’anni, la fatica dell’accettazione e la gioiosa scoperta di potenzialità nascoste e sorprendenti nel campo delle corse podistiche.

Infatti il sottotitolo è: «Questo pezzo di vita che tanto mi ha tolto, ma tanto mi ha dato». Un’intervista che è stata una lezione di vita per chi ha il dono della vista, ma anche un rivivere gli stessi sentimenti e ricordi da parte degli associati.

Gli ultimi canti del Coro hanno portato al massimo grado la gioia e l’emozione di sentirsi affratellati nella comune battaglia per la libertà, l’autonomia e la fratellanza, Si, perché anche chi vede fisicamente, spesso può trovarsi all’improvviso nel buio, ma se trova in Dio o in un suo simile la mano tesa, come ha fatto Romina, la moglie di Cristian, ecco che l’autore può fare questa bella dedica: «A mia moglie, Romina, che nei momenti più bui ha asciugato con dolcezza le mie lacrime e allontanato dal mio cuore ogni pena».

Articolo realizzato per la Voce del Trentino da Claudio Forti di Trento

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